Ancora dubbi, invece, sul presunto avvelenamento da sostanze radioattive dal momento che il centro di Pavia non effettua misure di radioattività. Quando è arrivata all’Humanitas di Rozzano il 29 gennaio scorso, Imane aveva già una patologia grave e conclamata al midollo osseo ed è stata ricoverata in terapia intensiva perché lamentava gonfiori, dolori addominali e vomitava. I primi esami sulla giovane marocchina hanno escluso la presenza di un linfoma o di altri tumori.
Trasferita in rianimazione, dopo essersi aggravata, e sottoposta a sedazione farmacologica, la ragazza è poi migliorata e riportata nel reparto di Medicina generale. Qui avrebbe dichiarato il sospetto e la paura di essere stata avvelenata. Ipotesi poi smentita dalle ultime analisi. Solo l’autopsia e l’analisi dei tessuti potrebbero accertare se è stata l’esposizione a sostanze radioattive a causarne il decesso. Intanto, però, la procura di Milano indaga per omicidio volontario e Silvio Berlusconi nega di averla mai incontrata: «Spiace che muoia sempre qualcuno di giovane. Non ho mai conosciuto questa persona e non le ho mai parlato».