Una scritta sibillina, ma piena di significato, soprattutto dopo i gesti autolesionisti che si è inflitto, le settimane scorse, dopo aver saputo della revoca degli arresti domiciliari. Gesti contro sé stesso per i quali è stato ricoverato nel reparto Psichiatria del Niguarda. È stato poi traferito al carcere di Monza dovrà scontare circa 3 anni di reclusione residuo.
«Pronto anche a sacrificare la tua vita», ora scrive: quasi a intendere che è pronto a tutto, anche a togliersi la vita. È la paura della madre Gabriella, che si sta battendo per lui: «Mio figlio è malato, non può stare in carcere, andrà a morire», continua a ripetere. Anche le parole dello psichiatra, criminologo Alessandro Meluzzi, alcuni giorni fa, fanno temere: «Il problema di Fabrizio Corona è clinico. La sua storia clinica non è mai stata sufficientemente approfondita. Se qualcuno non si occuperà di lui rischia molto, di morire, di suicidarsi».